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conoscenza delle piante (erbe, piante
medicinali, officinali, aromatiche e spezie), della loro
coltivazione, raccolta, conservazione e commercio a scopi terapeutici (fitoterapia, galenica
tradizionale), cosmetici o nutritivi.
Storia e cultura
Sin dalla notte dei tempi le
erbe venivano raccolte e preparate per sostenere il benessere e la salute
dell’uomo.
Inoltre, la loro
presenza all’interno di antiche tombe è un indizio che a loro venivano
attribuiti poteri magici e soprannaturali: in Iraq,
all’interno di un sarcofago di 60.000 anni fa si sono trovate 8 diverse piante
medicinali e ancor oggi gli
sciamani dell’Amazzonia e i guaritori della Steppa
assumono costantemente allucinogeni (ad esempio l’Amanita
muscaria), preparano decotti, impacchi, unguenti e pozioni per curare i malati. La conoscenza riguardo i trattamenti
era trasmessa da una generazione all’altra. Fu nel 3000
a.C. che comparvero i primi scritti;
il più antico è il Papiro Ebers che elenca molte piante, consigli per un loro utilizzo
adatto, incantesimi e magie.
Nel IV secolo a.C. Aristotele sosteneva che le piante possedevano un’anima; fu con
Ippocrate (460 a.C.) che la scienza cominciò a separarsi dalla magia.
Col passare dei secoli il fiorire del commercio portò la ricchezza di
nuovi studi e nuove conoscenze.
Oggi si possono distinguere,
fra le altre, tre grandi tradizioni fitoterapiche:
- La tradizione
popolare del mondo occidentale, basata sull’esperienza greca e la romana - La antichissima
tradizione ayurvedica indiana - La medicina tradizionale
cinese.
Questo patrimonio culturale,
iniziato con l’uso sperimentale delle piante da parte delle popolazioni
primitive, è utilizzato dalla scienza moderna che, con i suoi mezzi di
ricerca atti ad isolare i principi attivi e ad individuare i meccanismi
d’azione delle erbe, ha determinato la nascita di una “nuova
erboristeria”.
Erboristeria tradizionale
L’erboristeria tradizionale
era prerogativa delle casalinghe. Esse coltivavano spezie ed erbe
medicinali nei loro orti o le raccoglievano allo stato selvaggio. Le
usavano fresche o le conservavano seccandole; oppure estraevano le
sostanze mettendole in infusione in vino o grappa. Preparazioni galeniche
sofisticate venivano preparate da persone specializzate o farmacisti. I
loro fornitori erano erboristi che per lo più raccoglievano erbe allo
stato selvatico. Oggigiorno, l’erboristeria tradizionale è considerata un
passatempo per persone affascinate dalla botanica, per salutisti, “verdi”
e altri gruppi. Per molti è anche un nostalgico folclorismo.
Erboristeria moderna
L’Erboristeria moderna nel
corso dell’industrializzazione sociale, è stata modernizzata. La raccolta
selvatica d’un tempo è stata sostituita da coltivazioni agricole
specializzate in erbe e medicinali.
Fornivano e forniscono i loro
prodotti alle industrie:
- alimentari,
- cosmetiche,
- erboristiche e
- farmaceutiche
L’industria li elabora
in:
- integratori alimentari,
- prodotti salutistici,
- cosmetici,
- prodotti erboristici e
- fitoterapici
- farmaci
Una tale specializzazione
richiede delle formazioni adatte. Per esempio molte facoltà di Farmacia
dell’Università italiana, offrono un corso di laurea in erboristeria (la
denominazione varia a seconda della Facoltà), che include il sapere
basilare di tutti prodotti, processi artigianali, industriali, commerciali
e di consulenza coinvolti. Ma
alla fine del corso triennale, l’unica cosa che un erborista può fare è il
contadino. La carente legislazione italiana non tutela l’Erborista,
trasferendo tutte le competenze al farmacista, che poco o nulla sa di
botanica e fitoterapia.
Erboristeria e fitoterapia
La fitoterapia era ed è, da
sempre, una forma terapeutica. È adottata da medici dotti, naturopati,
terapisti alternativi e complementari, guaritori e da persone senza
formazione medica. Prodotti industrialmente fabbricati sono reperibili in
ogni farmacia (come “fitoterapici”), naturalmente dall’erborista (come
“prodotti salutari”,senza finità terapeutica, che è ad esclusivo utilizzo
del farmacista), e certi persino nei supermercati (come “integratori”). Il
vantaggio è la comodità e una certa garanzia di qualità, lo svantaggio é
costituito dai costi e dal fatto che vanno perse vecchie culture
artigianali quali:
- orticultura di piante
medicinali, - erboristeria selvatica,
- raccolta e conservazione di
fitorimedi - e in più le arti galeniche.
La Fitoterapia è la disciplina medica che si serve delle piante e dei loro
derivati per scopi medico-terapeutici. Tanti farmaci (si stima ca. 1/3,
con tendenza all’ aumento) si basano originalmente su sostanze
sintetizzate da piante e non in laboratorio.
Un esempio recente è il
Tamiflu: La sostanza attiva (antivirale) viene estratta dal
pericarpio verde di anice
stellato (Illicium verum Hooker
fil.).Riguardo l’uso del seme usato come spezia nella Cina
sud-orientale ci sono grandi coltivazioni. Al momento, i coltivatori fanno
affari con l’industria farmaceutica, e questo fino a quando non sarà
economicamente conveniente l’utilizzo di un battere geneticamente
modificato (in via di sviluppo), che
sintetizza in bioreattori la stessa sostanza attiva.
Da tempi remoti, i
medici oltre far capo agli erbari
si servono di elenchi correlativi tra piante e loro effetti
terapeutici.
Erboristeria e galenica
Il nome provviene dal
nome del medico Galenus. Con galenica si intende la preparazione di farmaci e rimedi partendo da droghe
grezze o sostanze chimiche e sostanze ausiliarie. Erano e sono ancora
preparazioni di galenica tradizionale, l’arte di speziali e farmacisti.
Oggi si chiama anche ‘tecnologia farmaceutica’, visto che i farmaci sono
solitamente preparati confezionati.
Da circa cento anni si usano
delle tabelle correlative tra gruppi di principi attivi e piante che li
contengono.
La galenica fitoterapica richiede grande cautela ed esperienza nel
calcolare e prevedere la quantità di principio
attivo contenuta nei derivati
vegetali utilizzati. Difatti questa può variare sensibilmente a seconda di
vari fattori come terreno e clima di coltivazione, metodo di raccolta, modalità di conservazione (p. e. essiccazione) e produzione del rimedio, contrariamente al rimedio
farmacologico in cui è sempre certa (o quasi) la quantità e qualità del
principio attivo assunto, come pure i loro possibili effetti
collaterali.
Medicina popolare, raccolta conservazione e
preparazione
Nella medicina popolare
i rimedi
fitoterapici sono il rimedio.
Il tesoro di ricette è immenso.
La raccolta di piante
medicinali selvatiche richiede anzitutto precise conoscenze botaniche ed
ecologiche. Non ci vuole una formazione ampia riguardo la conoscenza
di molte piante. Come nella raccolta di funghi, ci si concentra sulle erbe che si conoscono a fondo.
Questo si può imparare facilmente, facendo parte di gruppi che organizzano
escursioni accompagnate da guide esperte in
erboristeria.
(tratto da
Wikipedia Enciclopedia libera)